Visita al Museo del Combattente di Piovà Massaia
Mercoledì
17 gennaio siamo andati a visitare il Museo del Combattente di Piovà Massaia.
Questo raccoglie dei documenti e alcuni oggetti appartenuti al nonno della
proprietaria, una signora appassionata di storia, che ci ha fatto da guida; ad
essi si sono aggiunti altri reperti di vario tipo (abbigliamento, libri ,
cartoline, armi) donati da altre famiglie del luogo.
Il
Museo non è grande, ma è ben organizzato. La signora Marisa Novelli ci ha
accolti all'ingresso, dove, su alcuni cartelloni, erano incollate delle foto di
soldati che hanno partecipato alla Grande Guerra, residenti nel paesino. La
gentile ospite ci ha raccontato la storia di suo nonno, reduce di guerra, reso
invalido a una gamba a causa di una cannonata. Siamo passati in seguito in una
stanza, dove erano esposti degli oggetti appartenuti a suo nonno, tra cui
alcune armi usate quand'era un soldato, la sua fede nuziale e delle lettere che
scrisse durante la sua assenza. Purtroppo non siamo potuti rimanere molto
perché la durata della visita era limitata, ma, nel dirigerci verso l’uscita,
siamo passati per una sala dove erano esposte alcune foto del Cardinal Massaja,
originario di Piovà, paese che poi ha preso il suo nome. In un’altra stanza, invece,
c’era un manichino vestito da partigiano che sembrava piuttosto realistico.
Dopo
aver visitato il Museo, siamo andati in una sala del Comune. Qui, la relatrice,
la signora Lucia Portioli ci ha esaurientemente spiegato ogni aspetto della Prima Guerra mondiale, dalla vita dei soldati sul fronte, alla loro alimentazione,
dalle opere d’arte che raffiguravano il conflitto in ciascuna delle sue forme,
ai canti di guerra, tra cui la famosa “La canzone del Piave”.
La
mattinata è stata intensa e devo dire che è stata particolarmente utile per
approfondire questo argomento. Consiglio vivamente di visitare il Museo:
malgrado non sia grande come i Musei che siamo abituati a vedere, è molto
bello e parte da un’esperienza personale, per questo l’ho trovato più credibile
di altri. Vale la pena visitarlo almeno una volta nella vita!
Sabrina
Lombardini (alunna 3 A – Castelnuovo Don Bosco)
Molto interessante e bell'articolo.
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