Quello che non sapete del lato
oscuro del web
Vi è mai capitato di guardare qualcuno e chiedervi cosa
gli passa per la testa?
Non serve diventare un indovino per saperlo, basta
guardare sul web, come fanno le grandi aziende informatiche quando devono
assumere un dipendente. Il curriculum vitae
potrebbe essere perfetto ma, al giorno d’oggi, tutti cercano di conoscere una
persona andando a guardare sul web, la raccolta di dati più grande del mondo.
Non ci vuole molto a trovare una vostra foto in Internet, peggio ancora, se in
quella foto siete intenti a picchiare qualcuno (nel caso in cui voi abbiate
questa brutta abitudine e ne abbiate lasciato testimonianza tramite una foto o
un video), così grazie a pochi click, chiunque è in grado di capire chi siete e
quali sono le vostre abitudini.
Nella classe 2aC di Buttigliera d’Asti, il
professore di Tecnologia ci ha fatto conoscere una persona esperta nella
gestione dei dati personali nella rete, il signor Egidio, che ci ha parlato
della Web Reputation, ovvero la reputazione
personale nella rete, quella che molti di noi ignorano di possedere!
Come dicevo prima, qualsiasi cosa che voi mettete sul web,
foto, video, post o altro, oppure nella vostra raccolta di foto multimediali su
una qualsiasi piattaforma (Dropbox, OneDrive, Google Foto) tecnicamente è come
se la condivideste con 7 miliardi di persone!
Gli hacker possono usare queste informazioni contro di
voi e, spendendo poco denaro, possono acquistare le vostre informazioni private!
Fate quindi attenzione a quello che condividete!
Quando usate Whatsapp ricordatevi che siete sempre controllati
e le vostre informazioni, anche un piccolo messaggio inviato al vostro amico,
può essere decriptato.
Lo so che vi ho un po’ spaventati, ma con questo articolo
spero di avervi fatto riflettere sul fatto che nella rete non esiste il mito
dell’anonimato e ciò che fate in rete rimane lì per sempre, o quasi!
Quando vi connettete allora, connettete anche la testa!
Mattia Bozzalla (alunno 2C – Buttigliera d’Asti)
Bravo Mattia! ben detto!
RispondiEliminaGià, bel articolo!
RispondiEliminaBella iniziativa. Non sempre si pensa alle conseguenze di scelte superficiali. Educare all'uso dei Media oggi è indispensabile. Bravi.
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